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Ridare una seconda vita alla foresta ferita, con il design: la startup VAIA parte dalla tragedia ambientale delle Dolomiti per donare una nuova esistenza al legno degli alberi abbattuti.

Il 28 ottobre, in provincia di Trento, si è tenuto l’evento di lancio della START UP VAIA organizzato da H2O+ presso Castel Pergine a Pergine Valsugana (Trento)

L’evento si svolge a un anno esatto dalla forte perturbazione che ha interessato tutto il Triveneto e che ha colpito 494 comuni, provocando danni consistenti o la completa distruzione di circa 42.525 ettari di foresta (il 3% della superficie forestale del territorio) e comportando la presenza di circa 8.5 milioni di m3 di legname a terra. Partire da una catastrofe ambientale e trovare il modo di restituire quanto tolto alla natura, grazie al design: è questa la missione di Vaia, che affonda le proprie radici nella capacità di creare oggetti iconici in grado di farsi portatori di un messaggio più grande.

“Volevamo cercare di trovare una soluzione concreta alla problematica di tutti questi alberi abbattuti e ormai inutilizzabili per le grandi strutture” - spiega Federico Stefani, founder di Vaia - “Da qui l’idea di utilizzare quel legno, considerato ormai inutilizzabile, per creare un oggetto di design che potesse anche lanciare un appello forte e allo stesso tempo sostenere la ripresa del territorio.”

Il design come strumento per amplificare la discussione sul tema del cambiamento climatico . Nasce così l’idea di Vaia, all’apparenza un semplice cubo di legno massello pregiato ma che in realtà permette di propagare in maniera completamente naturale qualunque suono inserendo al suo interno il proprio smartphone. Una cassa passiva che permette, senza l’uso alcun tipo di energia, di poter amplificare quanto si sta ascoltando